Fare sindacato in movimento: bilancio e sviluppo delle attività verso le mobilitazioni autunnali

  • bilancio dei lavori dei diversi sportelli, case del mutuo soccorso, spazi e nodi (a partire dal materiale condiviso sugli sportelli:)
  • come sviluppare il lavoro degli sportelli e del lavoro sindacale comune con idee concrete e in una relazione sempre più forte tra le diverse attività? Quali temi, pratiche e settori specifici sono emersi e si possono sviluppare?
  • come partecipare alle mobilitazioni e allo sciopero generale d'autunno dell’11 ottobre?
  • Definizione del gruppo di lavoro per quest’anno, con obiettivi e modalità di funzionamento.

Il tavolo di lavoro sindacale, riunitosi sabato 4 settembre, ha dedicato un primo importante momento alla restituzione delle pratiche, del lavoro e dei percorsi di autoformazione portati avanti dai diversi sportelli, case del mutuo soccorso, spazi nell’ultimo anno ed alla condivisione delle esperienze e delle criticità aggravate dagli effetti economici e sociali che la crisi sanitaria, tuttora in corso, ha avuto sulle persone che attraversano i singoli spazi.

A Milano, Ri-Make ha consolidato il progetto mutualistico “Non sei solo non sei sola” con un’accelerazione netta da aprile 2020 con gruppi di solidarietà attivi tematici. Il gruppo Doposcuola solidale impegnato in attività di babysitting solidale/doposcuola come supporto al lavoro di cura per tutte e tutti coloro che avendo a casa figli e figlie avevano difficoltà a proseguire il lavoro. Lo Sportello Lavoro impegnato dal 2019 in un percorso di autoformazione sulle tematiche del lavoro affrontate con specifica prospettiva femminista e di riflessione di genere, svolge attività di informazione per una maggiore consapevolezza dei lavoratori sui propri diritti in continua evoluzione; attività di accompagnamento alle misure di sostegno del reddito e di supporto alle vertenze individuali. Il Gruppo Mutuo Aiuto Casa per il supporto alle istanze legate alle questioni abitative. il Gruppo Spesa per il sostegno alle vulnerabilità e il superamento dell’isolamento e della povertà aggravato dalla pandemia che si è occupato della consegna gratuita della spesa e delle cassette solidali,

A Nardò, Diritti A Sud ha proseguito il lavoro di tutela dei lavoratori migranti, braccianti stagionali, all’interno di una rete informale, il coordinamento interprovinciale per la tutela dei lavoratori migranti in agricoltura, che raccoglie alcune delle organizzazioni locali interfacciandosi con le istituzioni locali e regionali e con diverse realtà locali. L’obiettivo è l’apertura di uno sportello di orientamento al lavoro e la creazione di spazi per la cura della salute mentale con supporto psicologico nella loro nuova sede.

A Casoria si porta avanti un percorso di tutela del lavoro con braccianti contadini che frequentano lo Spazio di Terranostra, si è costituita la Rete Contadina di Volterra che ha presentato una proposta di legge regionale finalizzata al riconoscimento e la tutela del lavoro contadino con l’obiettivo di avviare un osservatorio sulle condizioni di lavoro in particolare del lavoro nero in tutte le sue declinazioni.

A Bari, a Villa Roth è proseguito il lavoro dello sportello per il supporto ai migranti nell’ottenimento del permesso e sulle questioni abitative ritenute l’interesse prioritario e lo strumento per combattere la bossi fini, lo spazio di mutuo soccorso Bread & Roses è stato messo a disposizione per portare avanti alcune vertenze (lavoratori dello spettacolo e della scuola con forte connessione tra salute e istruzione).

A Partinico/ Campobello di Mazara, La Casa del Mutuo Soccorso svolge attività socio - sindacale – legale con diverse specificità legate ai due territori e parallelamente attività di autoformazione sulle tematiche del lavoro e dell’immigrazione. A Partinico lo sportello socio legale ha continuato ad essere impegnato nel supporto ai migranti per la procedura di richiesta asilo, di rinnovo/ conversione dei permessi di soggiorno e porta avanti vertenze individuali di lavoro.  Allo scoppio dell’emergenza sanitaria lo sportello si è adoperato nella consegna della spesa e dei farmaci e nella raccolta di beni per la spesa solidale, nel supporto alla richiesta del bonus spesa e dell’accompagnamento all’accesso alle misure di sostegno del reddito. Il Gruppo Pedagogia si è concentrato sulle questioni e criticità della scuola e cura dei bambini a rischio dispersione scolastica attraverso il doposcuola.
A Campobello di Mazara la Casa del mutuo soccorso è impegnata per il secondo anno nella campagna “portiamo l'acqua al ghetto”, insediamento informale vissuto dai braccianti impegnati per la gran parte nella raccolta delle olive. La casa del mutuo soccorso nella complessità del ghetto di  Campobello è impegnata nel supporto alla regolamentazione dei documenti di soggiorno e sanitari, nella richiesta di iscrizione anagrafica ottenendo l’istituzione del registro per i senza dimora presso la via del Municipio di Campobello di Mazara.
Raccolte ed elaborate collettivamente le istanze ed i bisogni di chi vive il ghetto, per la prima volta, i lavoratori in prima persona come gruppo organizzato Fuorimercato hanno portato le proprie rivendicazioni alle amministrazioni locali e chiesto la fornitura di acqua, elettricità, presidi sanitari, la ricerca di alloggi. Il 13 settembre è stata inaugurata la Casa del Mutuo Soccorso di Campobello di Mazara autogestita dai braccianti, che sono stati impegnati in un percorso di formazione per acquisire le competenze di operatori socio legali e che aprirà ufficialmente le porte il 30 settembre.

Nonostante le attività dei singoli sportelli e nodi siano fortemente legate ai bisogni e alle istanze presenti sui territori, e pertanto, vi siano rilevanti differenze tra nord e sud e tra città e campagna c’è stata una lettura condivisa della pandemia che da tutti e tutte è stata vissuta come un processo di accelerazione da una parte delle disparità e delle disuguaglianze economiche e sociali e dall’altra del consolidamento di pratiche sui singoli territori e di elaborazione di risposte solidali alle difficoltà legate al lockdown inizialmente e al perdurare della crisi sanitaria dopo.

Altro importante elemento che lega le attività mutualistiche e le singole rivendicazioni è la prassi condivisa di creare risposte collettive e solidali partendo da bisogni specifici e/o individuali. In altri termini la pratica di trasformare istanze individuali in percorsi di cura collettivi.

Dai nodi territoriali che hanno partecipato (Nardò, Bari, Partinico/Campobello di Mazara, Milano, Casoria) è emerso un incremento dell’impoverimento generale con pesanti limiti nella partecipazione soprattutto dei lavoratori braccianti e della scuola che ha portato alla riflessione e rideclinazione dell’essenziale a partire dai bisogni collettivi più urgenti e una particolare attenzione al tema della salute e della salute mentale nello specifico.

Il tavolo di lavoro ha ragionato sulla convergenza di obiettivi e pratiche già comuni:

- Condividere i momenti di autoformazione, già svolti o in preparazione, dei singoli nodi permettendo la partecipazione di tutti gli sportelli, con la messa a disposizione del materiale formativo e schede tematiche da pubblicare sul sito. L’idea sarebbe dunque riuscire ad avere un archivio sindacale condiviso,  con la messa in comune delle pratiche e degli strumenti di lavoro che siano sempre a disposizioni dei diversi nodi e che possano fungere anche come strumentazione per la relazione con nuove realtà territoriali interessate o che necessitano di supporto sindacale. L’archivio potrebbe avere sia forma interna di lavoro, che una forma pubblica con pubblicazioni cicliche sul sito di materiali formativi, aprendo definitivamente la sezione sindacale del sito di Fuorimercato.

- Nei diversi territori gli sportelli, i nodi e le case del mutuo soccorso sono state attraversati da diverse tematiche, sia in relazioni a mobilitazioni e vertenze, che per i temi già condivisi dell’impatto della pandemia. Sembra dunque utile e importante preparare delle discussioni tematiche comuni su alcuni di questi temi, che possano avere la funzione di riflessioni collettive aperte su alcune questioni ampie, la condivisione di alcune specifiche esperienze ma anche la messa in rete di realtà territoriali o compagn* attivi su questi temi che non partecipano continuativamente alla discussione del gruppo di lavoro o di Fuorimercato in generale. Discussioni tematiche che possano aiutarci a pensare e praticare continui e sempre più forti collegamenti tra le diverse attività, continuare a stimolare tra noi come la nostra idea di sindacalismo a insediamento multiplo può svilupparsi e mettere radici sempre più forti e provare a stimolare percorsi di lavoro comune, territoriali e nazionali.
I temi che abbiamo individuato come molto presenti e importanti nelle attività dei nodi sono scuola, salute, casa, lavoro precario, accesso al reddito.

- Come emerso già in precedenza, è ritornata la necessità e la possibilità di costruire un team legale nazionale di Fuorimercato, che parta dalle relazioni dirette con avvocat* interessat* e disponibili* con cui territorialmente collaboriamo, per lavorare su un gruppo che possa in particolare approfondire il supporto legale sugli specifici interventi e necessità che sviluppiamo negli sportelli e nelle case del mutuo soccorso, e possa ciclicamente essere consultato per attività formative come per necessità su alcuni casi e situazioni di importanza comune. Dovremo però fare il punto delle possibile figure legali interessabili alla cosa, e anche alla formula di sostegno economico per il lavoro legale materiale.
In questo senso si è proposto anche di consolidare e strutturare maggiormente e più formalmente anche la stabile relazione con il sindacato Sial Cobas, sul piano dell’attività legale e di patronato.

Il workshop ha infine discusso delle mobilitazioni autunnali, in particolare concentrandosi sullo sciopero del sindacalismo di base dell’11 ottobre ma toccando anche le mobilitazioni ambientaliste per il clima di inizio ottobre e la lotta di portata nazionale dei lavoratori della GKN.
Lo sciopero dell’11 ottobre ha rappresentato da un lato una buona notizia, con una convergenza di tutte le sigle del sindacalismo di base per una giornata di sciopero generale, ma ha mostrato ulteriormente tutti i limiti dell’insieme di queste strutture sindacali, che hanno fatto molta fatica a costruire un percorso realmente aperto, che uscisse dal circuito dei propri iscritti e dei propri settori di intervento, e che riuscisse a relazionarsi con le diverse mobilitazioni in corso, dal movimento ecologista a quello femminista.
L’idea uscita dal workshop è di attraversare e partecipare, dove utilmente praticabile, questa giornata di mobilitazione dell’11 ottobre e le diverse che si terranno prima e dopo, a livello territoriale e nazionale, non tanto con una presenza di testimonianza, per aggiungere la nostra bandierina e inseguendo tutte le date, ma portando dove lo riteniamo utile e costruttivo le nostre pratiche e le nostre prospettive sulla necessità di praticare conflitto a partire dal mutualismo e nella prospettiva dell’autogestione, tenendo in particolare al centro la dimensione della cura della terra, del lavoro agricolo e dei diritti dei braccianti, con la cura del lavoro in generale, in un legame materiale e inscindibile tra giustizia climatica e giustizia sociale.
Dovremo poi fare una verifica e un bilancio di queste prime scadenze, nella relazioni tra queste diverse istanze e nel prosieguo della lotta GKN che sembra al momento uno dei motori principali di mobilitazione dei prossimi mesi.

 

 

 

 

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