Lavoratrici e lavoratori, l'autogestione si incontra in Brasile

Martina (ContadinAzioni) e Luca (RiMaflow) per la rete Fuorimercato

Dal 25 al 29 Settembre si è svolto il 7° Incontro dell'economia delle lavoratrici e dei lavoratori a Guarema, San Paolo, Brasile nella scuola nazionale Florestan Fernandes del MST, Movimento Sem Terra.

All'incontro hanno partecipato lavoratrici, lavoratori, ricercatrici, ricercatori, militanti sociali e politici da 16 paesi principalmente latinoamericani, e dall'Europa abbiamo preso parte con Asociación pour l'Autogestión; Union Syndicale Solidaires e Rimaflow e Contadinazioni in rappresentanza della nostra piccola organizzazione nazionale.

Dal 2007 si promuovono incontri internazionali e regionali a partire dalle esigenze dell'autogestione e della difesa dei diritti delle lavoratrici e lavoratori che vivono del proprio lavoro nel quadro dell'analisi politica ed economica della crisi del capitalismo globale, dell'autogestione come pratica e come progetto alternativo, delle nuove sfide del sindacalismo nel contesto della precarizzazione e informalizzazione del lavoro, del rapporto con le politiche statali e pubbliche e della necessità di produzione di nostri saperi in un processo permanente di formazione popolare. Assi di discussione, proposti ad ogni incontro oggi più che mai necessari in un contesto di offensiva ultraliberista in America Latina e in Brasile in particolare, in quest'occasione arricchiti da forti stimoli portati dal movimento femminista, di economia popolare e agroeologico.

A livello latinoamericano hanno partecipato dal Chile la  Federación de Cooperativas de Trabajo TRASOL, dall'Argentina Fedecaba, CNCT, FACTA, ACTRA  e la Confederación de Trabajadores de la Economía Popular CTEP, dall'Uruguay Plenario Intersindical de Trabajadores – Convención Nacional de Trabajadores PIT-CNT, dal Messico molti ricercatori e il sindacato degli elettricisti,  dalla Colombia attivisti Economías Sociales del Común, Ecomún, la cooperativa nazionale della Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común FARC che sta organizzando un lavoro produttivo agricolo e infine dal  Venezuela attivisti delle imprese di proprietà sociale, diretta e comunale  dell'Ejército Productivo Obrero.

L'incontro è stato fortemente caratterizzato dal luogo che l'ha ospitato, la scuola nazionale Forestan Fernades, costruita a partire dal 1996 dal lavoro volontario di decine di brigate di asientados per sottolineare la centralità della formazione politica. La scuola è frequentata da centinaia di militanti provenienti da organizzazioni di tutto il mondo.

La direttrice della scuola Rosana Fernandes ha aperto l'incontro ponendo al centro la necessità per l'autodeterminazione di un popolo di controllare e pianificare  cosa, come e per chi produrre a partire dai bisogni basilari. Oggi il progetto di produzione di riso e fagioli è la base di un movimento radicato in milioni di persone in un contesto in cui un'élite del'1% detiene il 46% della terra, il Brasile infatti è il quinto paese al mondo con la maggiore concentrazione della proprietà latifondista. Nel processo permanente di resistenza attiva il movimento è impegnato nella lotta per la difesa delle conquiste acquisite da migliaia di famiglie asientade, nella lotta per l'educazione pubblica e nella formazione politica e ideologica. Condividere queste giornate nel ritmo e nello spirito della metodologia dei Sem Terra con decine di studenti del corso Latinao provenienti da tutto il continente  è stato importante ed emozionante per il crescere di un sentimento di appartenenza internazionalista come lavoratrici e lavoratori. Questo sentimento nei giorni si è rafforzato nel ritrovarsi a dibattere, nelle differenze territoriali, sfide e ostacoli molto simili in tutti i processi collettivi che costruiscono democraticamente dai nuclei produttivi di base, alla cooperazione e il mutualismo tra nuclei, alla sfida dei saperi,  fino alla sensibilizzazione popolare.

L'importanza della formazione politica è stata assunta dall'assemblea dell'economia delle lavoratrici e dei lavoratori come una necessità a cui far fronte sia nella cornice internazionale che locale, al punto di decidere di promuovere la relazione con la scuola Florestan Fernades al fine di programmare nuovi passi futuri di collaborazione.

Iniziare le giornate con la mistica  insieme a molti studenti della scuola provenienti da piccoli o grandi organizzazioni che stanno praticando già la costruzione di comunità autonome per una necessità vitale, è stato molto importante come lavoratori e lavoratrici in autogestione per rimettere al centro l'importanza della pedagogia popolare e il radicamento popolare delle nostre istanze. Ogni mattina raccolti nell'atrio per una pratica collettiva, quasi una liturgia, che non ha nulla di dogmatico, rafforziamo il sentimento de luta, ci dicono i ragazzi, la mistica è “avere chiaro ed esprimere con i sentimenti la possibilità di liberarsi, è un'ispirazione!”

Questa forza mistica nella ENFF riporta la nostra mente alle visite svolte giorni precedenti e ai volti delle contatine e contadini incontrati negli asientamenti del Paranà: Eli Vive 500 famiglie, 7340 ettari di terra, qui come altrove fanno fronte ai bisogni primari del popolo: lavoro e sapere come si chiama la scuola dell'asientamento. Lì la scuola è riconosciuta dal municipio, dicono: "i risultati attesi sono statali ma il metodo ê il nostro, freiriano, che significa che dove insegnano profitto noi insegniamo sovranità alimentare, dove insegnano competizione noi insegniamo cooperazione. Puntiamo non solo a difendere le nostre vite e il nostro modello ma a cambiare il circostante a partire dalla formazione. Oggi i programmi statali sono influenzati dal nostro metodo educativo"; all'asientamento Dorcelina Folador,  poeta, insegnante, militante nel Mato Grosso, assassinata il 30 ottobre 1996 nella veranda di casa.                                                             
Qui 92 le famiglie iniziali, 6,5 ettari di terra per ciascuna e 64 in comune. Si definiscono fortunati per aver affrontato solo pochi mesi in accampamento e perchè ben collegati con le strade principali.

Dopo essere stati ad Eli Vive si capisce ancor di più l'importanza di questo aspetto. Il salto in avanti nelle loro vite avviene con la costituzione della cooperativa di trasformazione e commercializzazione Copran, attraverso questa trasfromano 30.000 di litri di latte al giorno e distribuiscono i prodotti principalmente nelle mense scolastiche. Gli asientados sono fieri di commercializzare con il simbolo MST, dicono: "il nostro è un prodotto di qualità ma la gente deve sapere che è un prodotto del movimento e che siamo capaci di un sistema di vita differente".
Molti sono arrivati qui al momento dell'occupazione e da altre parti del Paranà e del Brasile, spesso inizialmente con la chiesa come unico riferimento.
Quando chiediamo come hanno incontrato il movimento, tutte e tutti rispondono, individualmente e all'unanimità: "Per necessità!"; il terzo asientamento Copavi a Paranacity, 22 famiglie, unico progetto agroecologico e collettivo in Paranà, qui si trasforma il latte e la canna da zucchero.

In questo caso abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con le donne dell'asientamento su razza, genere, processi di colonizzazione e razzializzazione del lavoro e delle forme di risposta rispetto alla presa di parola e la lideranza femminile. Qui come nell'assemblea di donne dell'incontro dell'economia dopo aver sottolineato la centralità delle donne nella lotta delle occupazioni della terra e nei processi produttivi urbani ci siamo dette che non abbiamo bisogno di protettori nei nostri percorsi di lotta ma di mutuo aiuto femminile. Il protagonismo delle donne è stata la grande novità del 7 incontro che è stato attraversato in tutte le plenarie e i singoli workshop dallo sguardo di genere e dal tema dell'importanza della cura e dell'emotivo a partire dalla metodologia dell'incontro stesso.
L'assemblea delle donne si è riunita per la prima volta nella storia degli incontri e ha preso parola in plenaria conclusiva cantando Companheira me ajuda que eu nao posso andar so. Eu sozinha ando bem mas com voce ando melhor e la lettura di un documento-proposta per rileggere tutto l'incontro al femminile e riportare nel quotidiano e nelle nostre organizzazioni questo sguardo e quest'  energia. Sebbene questo sia segno della crescente presenza di donne che portano unite la vitalità del movimento femminista sono state proposte modalità concrete per rafforzare il processo a partire dall'istituzione di uno spazio femminile fisso accompagnato da uno spazio di cura per i bambini e le bambine in modo da poter permettere la partecipazione delle donne delle località in cui l'incontro si organizza; la parità di genere dalla moderazione dei tavoli fino ad arrivare alla composizione del comitato organizzativo con un prospettiva intersezionale tra classe, genere e razza che in questo caso è stato sottolineato da donne nere e indigene presenti.

Infine l'assemblea finale ha anche ben accolto la proposta di lavoro sulla specificità delle donne nel lavoro in autogestione tenendo in conto lo sforzo di permettere una partità nelle delegazioni da promuovere anche con casse di mutuo soccorso se necessario, in merito si è anche assunta la proposta di includere nelle convocatorie dei prossimi incontri un invito alle organizzazioni e alle cooperative che vengono alla riunione possano a presentare una relazione su come affrontano le questioni della violenza di genere e le questioni di uguaglianza /disuguaglianza di genere e come stanno lavorando la parità nelle loro organizzazioni. Questi stimoli hanno proficuamente arricchito e caratterizzato le considerazioni della plenaria conclusiva apportando una vitalità utile al rafforzamento e ripensamento della metodologia e dell'intera rete internazionale. Questa spinta al mutualismo femminista ha ulteriormente consolidato la nostra motivazione a contribuire e partecipare allo sviluppo dell'incontro anche in chiave euromediterranea.

Molte altre domande che hanno attraversato i tavoli di lavori e le plenarie ci riguardano da vicino e le affrontiamo nelle nostre vite quotidiane: come stiamo nella tensione di essere organizzazione politica e produttiva in un'economia di mercato? Come superiamo  lo sfruttamento? Come rafforzare i processi cooperativi? Come porsi dal punto di vista giuridico e come andare oltre? Come accompagnano le nostre pratiche teoricamente, che tipo di formazione?

Cosa ci distingue dall'economia solidale? Alternativa? Come costruire un'economia popolare?

Sebbene il movimento delle fabbriche recuperate nato in Argentina ad oggi sia una realtà in crescita e rilevante nonostante l'offensiva repressiva del macrismo, infatti dal 2004, momento di picco dell'attenzione, contava 160 fabbriche circa 400 nel 2019 con più di 16.000 lavoratrici e lavoratori protagonisti, ad oggi la sfida è come l' autogestione produttiva possa promuovere l'autogestione comunitaria e viceversa. Come le nostre pratiche si vincolino e ridisegnino le relazioni in un intero territorio in cui costruiamo comunità solidali?

É in questo solco che emerge la necessità di pensare alle forme organizzative di difesa sindacale in un'ottica comunitaria che interessa una classe eterogenea che include soggettività escluse dal lavoro salariato classicamente inteso. Infine sebbene il tema della giustizia ambientale sia esplicitamente emerso come mancanza da colmare evitando di rilegarlo ad un problema esclusivo dei lavoratori della terra, crediamo sia emerso un importante sguardo di ecologia politica includendo il lavoro nelle relazioni di potere intese in senso ampio che ci ha fatto sentire a casa. Anche quest'ultima riflessione ci ha permesso di contribuire con il racconto delle nostre pratiche di associazionismo a insediamento multiplo e di rafforzare la nostra scelta, assunta dopo l'incontro euro mediterraneo dello scorso aprile, di accompagnare Rimaflow come rete nazionale fuori mercato.

Dopo la vivace festa allo spazio culturale “Ulisse Manacas” pieni di forza ed energia ci siamo salutati con grande emozione dandoci appuntamento in Messico ospiti del sindacato degli elettricisti nel 2021.

 

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